Altri Scritti

Comunicati Stampa

Pedro Páramo is Dead

XVIII Scuola Internazionale di Performance

Se vi capita di uscire dalla Coop di Fucecchio con due borse della spesa e vedere un ragazzo camminare in equilibrio sul filo o una ragazza roteare intorno al palo, non pensiate di avere un'allucinazione: è in produzione il nuovo spettacolo della Scuola Internazionale di Performance di Elan Frantoio, che come ogni anno porta a Fucecchio giovani artisti provenienti da prestigiose scuole di teatro, circo e danza da varie parti del mondo (Spagna, America, Galles, Scozia, Inghilterra, Germania, Irlanda), ma anche da Mantova, Udine, Venezia, Trani, oltre a giovani del nostro territorio, in un clima di interculturalità che è la caratteristica di questa scuola giunta ormai al diciottesimo anno di età.

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meXico

Stagione estiva del Frantoio di Fucecchio dedicata a Juan Rulfo e alla cultura messicana

meXico, come me davanti a un crocevia, punto di incontro inaspettato fra culture apparentemente inconciliabili. Il Frantoio di Fucecchio, da sempre finestra sul mondo, in questa stagione sottolinea proprio la sua natura di frontiera, di crogiuolo in cui culture diverse si conoscono e mescolano dando vita a nuove esperienze e possibilità inaspettate.

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Lovelace

"Il mio nome è Marco, e sono un libertino". Inizia così la nuova immersione di Firenza Guidi nell'universo dei sentimenti umani ponendo l'accento sulla seduzione nelle vesti di uno dei suoi maggiori esponenti: il Don Giovanni. La seduzione come tema principale è il viaggio di ricerca che vede impegnate le classi 4e del Liceo Checchi di Fucecchio. Più di 40 ragazzi si guarderanno dentro per trovare quella parte di sé che seduce o che si lascia sedurre. Un Don Giovanni, quindi, tutto contemporaneo sebbene indossi una camicia con la rouche e sia passato tra le mani di Tirso de Molina, Molière, Byron, Richardson e giù fino a Mozart e Saramago, artisti di ogni tempo che hanno tradotto nelle sfumature più diverse questo grande mito.

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La Bocca del Ragno

Il lavoro ispira. E in un periodo di precarietà, ecco un excursus su donne che, in diversi periodi storici, sono accomunate proprio da questo unico filo conduttore: il lavoro. La Bocca del Ragno è una nuova drammaturgia ispirata alla figura dell'Episcopessa: donna, religiosa, amministratrice di anime e di beni, avvolta nel mistero.

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Monstrous Regiment_Il Reggimento Mostruoso

Avete mai sognato di scappare con il circo? Questo circo non profuma di popcorn e non ha leoni o elefanti con occhi tristi che ballano il walzer a ritmo di bacchetta. Questo circo viene su tacchi a spillo e profuma di rose. Questo è il laboratorio di arti circensi organizzato da Elan Frantoio, che per quattro giorni ha ospitato giovani artisti-docenti provenienti dalle più prestigiose scuole londinesi. James Roberts, già noto al pubblico fucecchiese per le prodezze realizzate negli spettacoli di Firenza Guidi, è laureato alla Scuola Millennium Dome; Anna Sandreuter, originaria di Salisburgo, in Austria, è laureata in tessuti e corda al Circus Space di Londra; Paul Evans, gallese e ginnasta diplomato alla Scuola Nazionale di Atletica e infine la ballerina e circense Rosalind Brooks, laureata alla Contemporary Dance School di Londra.

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Provini per Oringa

Il 17 e 18 ottobre, il Centro Arti Performative Il Frantoio di Fucecchio dà il via alla stagione invernale di attività artistico-culturali con i provini per la nuova opera cinematografica della regista italo-gallese Firenza Guidi, alla ricerca di volti femminili e maschili che possano far parte del team per la realizzazione del cortometraggio "Oringa". La Guidi torna a indagare in chiave contemporanea e con un respiro tutto internazionale i protagonisti della storia toscana: dopo i successi di "Se ci fosse Acqua" dedicato alla strage del padule del 1944 e vincitore del premio britannico Nahemi 2005 e "È il Nome di una Nave", questa volta la regista porge omaggio alla straordinaria figura di Oringa Menabuoi, nata tra Fucecchio e Santa Croce sull'Arno e per tutti più nota come Beata Cristiana da Santa Croce.

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Soledad

Un giardino di solitudine. L'enorme parete grigia dell' ex cinema Excelsior. È un quadro vivente, il mondo è tutto lì, tutto il suo dolore racchiuso in un pezzo di terra, in un cortile; il giardino lo tiene, ce la dona. Ancora una volta, nello stile di Firenza Guidi, una performance sito-specifica: la scelta di un luogo, il desiderio di farlo parlare, di dargli voce e nuove, inaspettate sfumature. È la XVII Scuola Internazionale di Performance di Elan Frantoio, che per due settimane ha portato a Fucecchio ragazzi e ragazze da prestigiose scuole di teatro, circo e danza di tutta Europa e non solo (il Royal Welsh College di Cardiff, la Laban School di Londra, la National Theatre School di Reykjavik, la Butler University di Indianapolis, l'Arsenale di Milano), oltre a giovani del nostro territorio: più di trenta performer, per mettere in scena la solitudine.

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Erendira ovvero: la vigilia della rivoluzione

È arrivato il circo, ma non profuma di popcorn. È il circo, sono sicuro, ma di elefanti e tigri nemmeno l'ombra. Questo circo è come me lo immaginavo: ha tendoni neri, viene su tacchi a spillo e profuma di rose. Mi spezza il fiato in gola. Dopo i primi cinque minuti una spagnola piroetta sopra la mia testa; mi giro e un'australiana mi passa accanto con cinque hoola hoop che le ruotano intorno; e poi elfi sui trapezi, più veri di un sogno. Li guardo come un bambino, a bocca aperta e con gli occhi lucidi; ora ho cinque anni, alla magia ci credo: fate di me quello che volete.

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Si accende un'opera d'arte: Eloisa

Ai piedi della torre si illumina Eloisa. Giovedi 8 Maggio alle ore 21.30, al Parco Corsini di Fucecchio si accendono le luci su Eloisa, l'imponente scultura in marmo bianco di Carrara commissionata dall'Amministrazione Pubblica all'artista Arturo Carmassi. Per l'occasione Firenza Guidi organizza un evento-omaggio a Eloisa: intorno al candore della statua suoni, canti, luci; a celebrare la solida immobilità del monolite, corpi in movimento, gesti, danze.

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Mary Shelley

Chi è il Mostro? Da secoli bruttezza e malvagità sono legate a doppio filo. Per i greci il bello era anche buono, nel Medioevo bastava una piccola imperfezione fisica per essere indicato come figlio del diavolo. Il brutto è il malvagio, è il diverso, è l'emarginato; opposta alla saga degli eroi perfetti, che vivono nella grazia di Dio, si staglia la grande mitologia dei deformi, dal Gobbo di Notre Dame a Elephant Man. Accanto al tema della bruttezza ecco definirsene un altro: il principio della vita. È giusto o sbagliato darla? È volersi sostituire a Dio, è la follia, l'arroganza dell'uomo che si ritorcerà contro di lui? O è un dono, un bene da coltivare?

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