Le Tredici Rose: due Comuni uniti in un solo progetto
28 Novembre 2012
È la sabbia la prima ad emergere dal buio della storia. Una sabbia che compone un'arena, una sabbia destinata ad essere il calco di mille impronte, immediatamente cancellate da nuovi passaggi, nuove generazioni, nuove stirpi di vittime e carnefici che si succedono incessanti finché qualcuno non decide di prenderla in mano la sabbia, di portarla alla luce per rendere il frenetico rimestarsi delle impronte Storia e Memoria.
Storia e Memoria che non sentono la crisi, ma allargano a macchia d'olio la possibilità di portare testimonianze vere del passato per tutte le età. Questo l'obiettivo di LE TREDICI ROSE, performance ideata e diretta da Firenza Guidi e patrocinata da due amministrazioni comunali, Fucecchio e Cerreto Guidi: condurre lo spettatore attraverso un viaggio dove i granelli delle storie vere dei singoli esseri umani si trasformano nella sconfinata distesa di sabbia della Storia.
Il progetto nasce per coinvolgere le scuole: sono sei quelle interessate nei Comuni di Cerreto, Fucecchio, Empoli e Vinci, per un totale di oltre cinquecento ragazzi che avranno la possibilità di assistere alla performance in uno speciale orario mattutino pensato per le esigenze scolastiche. E poi la cittadinanza, con cinque spettacoli serali il 30 Novembre e l'1 e il 2 Dicembre.
Le macchine da cucire, strumenti che hanno simboleggiato e permesso il lavoro e l'indipendenza femminile per oltre cinquant'anni del secolo scorso, affollano la scena per restituirci le vicende, vere e vivide, di tredici giovanissime che la storia la sperimentano sulla propria pelle, pagandola con la vita: rinchiuse nel carcere femminile di Las Ventas come sovversive dai falangisti della neo-dittatura di Francisco Franco, in realtà quasi nessuna di loro ha un vero legame con le forze rivoluzionarie del Fronte Popolare. Innocenti e impotenti di fronte a un regime affamato di epurazioni esemplari, vivono disperatamente insieme il loro destino di vittime.
Una performance con un cast composto da venti performer italiani e internazionali, situata in una nuova location, un tendone circense costruito ad hoc in un punto nevralgico tra i due Comuni coinvolti. Una scelta che sembra dirci che la vita è anche un crocevia di culture, è anche il mondo e il gioco creato dal circo, che sia un gioco divertente o un gioco spietato come quello che si svolge nell'arena dove si muovono le figure delle tredici protagoniste e dei loro carnefici. Gli spettatori al centro o alla periferia di questo mondo circolare si sposteranno con gli attori a volte per guardare inosservati e a volte per prendere loro stessi posizione all'interno della scena. Chi assiste allo spettacolo finirà per trovarsi a camminare e sostare proprio nell'arena, spazio-simbolo di come la Storia sia capace di cambiare e talvolta schiacciare l'essere umano, rendendolo minuscolo ed impotente come un granello di sabbia.
- Ufficio stampa
- Camilla Rigatti